Nel luglio 2016 è stata individuata l’area da utilizzare per il progetto agricolo, ed è iniziata la rimozione delle erbacce e recupero dei materiali per la recinzione del primo appezzamento per proteggere dagli animali, in particolare i piccoli canguri che si trovano nella foresta.
I ragazzi che seguono la parte agricola sono dieci, seguiti dalla novizia Cuc, vietnamita, che ha l’esperienza del suo paese, prevalentemente agricolo, ma nei momenti di maggior lavoro se ne aggiungono altri.
La “nursery” è situata vicino alla loro casa. Qui viene fatta la semina in attesa di trapiantare le piantine nelle apposite aree quando le radici sono sufficientemente cresciute.
Hanno predisposto anche un’area per la produzione di fertilizzante naturale, con erba, foglie, umido e escrementi animali. Per proteggere dal sole hanno coperto con rete ombreggiante il primo appezzamento di terreno. Per l’irrigazione pompano l’acqua da un piccolo pozzo scavato artigianalmente (le falde ne sono ricche e a pochi metri si trova acqua pulita). Poi i ragazzi, le suore e anche i bambini aiutano dare l’acqua alle piante.
Scrive ancora Sr. Caterina:
Il sig. Pierantonio, agronomo in pensione, è venuto a trovarci tre volte in questi tre anni.
Durante la sua ultima visita (febbraio 2017) abbiamo fatto un corso di formazione teorico/pratico molto utile e anche divertente. Otto lezioni con un gruppo ristretto di donne e ragazzi per dare le basi di agronomia e poi quat-tro settimane di pratica sul campo.
Stiamo lavorando ad un piccolo “manuale” che possa aiutare le persone del luogo a coltivare in maniera rispettando il terreno e con alcune conoscenze utili per ottenere buoni risultati.
Stiamo predisponendo anche delle serre, con rete ombreggiante per il sole e plastica trasparente per riparare dagli acquazzoni tropicali. Mais, patate, cipolle possono stare a cielo aperto, mentre pomodori, insalata, ce-trioli e verdure di questo genere hanno bisogno di ricevere luce e acqua in maniera controllata. Il terreno da lavorare è molto grande, non abbiamo misurato, ma parliamo di ettari. La terra non è mai stata lavorata e quindi è molto dura. Finora tutto è stato fatto a mano.
Per questo è necessario l'acquisto di un trattore.