Il progetto consiste nell'attrezzare il Centro Tecnico Professionale Antonieta Farani, intitolato alla benefattrice che ne finanziò la costruzione (CTPA.F). Deve essere attrezzato con macchine da cucire più semplici e 2 o 3 macchine professionali, tavoli da cucito, scaffali, armadietti, tessuti per cucire, un generatore perché ci sono troppe interruzioni di corrente, qualche attrezzatura per l'estetica, per la manicure, per la pedicure, per i trattamenti viso che queste ragazze in difficoltà devono fornire ai clienti, alcuni manuali di alfabetizzazione.
Le ragazze in difficoltà sono sempre più numerose e il centro dispone solo di 5 macchine semplici, nessuna macchina professionale e nessuna attrezzatura per la formazione.
Gli obiettivi sono: attrezzare il centro, insegnare alle ragazze in difficoltà, alle ragazze di strada, alle ragazze madri un lavoro per il reinserimento sociale.
Il contributo locale è prevalentemente lavorativo: vi lavorano 3 suore a tempo pieno, e la superiora di comunità supervisiona le attività del centro, e vi lavorano 4 laici pagati dalla comunità.