Il progetto è presentato dalle Monache Benedettine ‘de la Reine des Apotres’, della Diocesi di Kisantu, la cui Congregazione opera in diversi Paesi. Stabilite dal 1996 a Kinshasa, contano oggi 13 suore che vivono in un appezzamento a sud del comune rurale di Mongafula, nel nuovo distretto di Kimwanza Gare, dove il monastero ha una concessione di circa 14ha.
Questa zona, un tempo distretto agricolo, ospita oggi famiglie in condizioni estremamente difficili. L'accesso alla scuola e all'assistenza sanitaria sono fortemente limitate per la mancanza di infrastrutture adeguate. Grazie ai precedenti contributi di CSA (di cui l'ultimo il *7999), le suore hanno realizzato un pozzo per la popolazione e riqualificato e ampliato un centro sanitario che attualmente accoglie anche numerose donne incinte che si recano qui per partorire.
La disoccupazione è uno dei problemi più gravi. Infatti, a causa della mancanza di competenze adeguate, i giovani e gli adolescenti non possono utilizzare le risorse locali disponibili. Molti di loro migrano forzatamente in diversi quartieri della città e lavorano come braccianti giornalieri, operai edili, cuochi, muratori e salariati giornalieri. Le ragazze, e le donne, sono spesso vittime di molestie da parte dei datori di lavoro. Vivono in baraccopoli e ricevono salari molto bassi; non ci sono scuole pubbliche e per quelle private, si devono percorre lunghe distanze e pagare le tasse scolastiche.
La presente richiesta nasce da un'iniziativa della popolazione locale, in particolare dei numerosi fedeli che frequentano la cappella del Monastero, che ha chiesto alle suore di costruire una scuola di tre aule (nel terreno di loro appartenenza) che, con la programmazione a turni, potrà accogliere sia i bambini della primaria sia quelli della secondaria, e dare una particolare attenzione alla formazione professionale dei giovani.
La scuola apparterrà e sarà gestita dalle Monache Benedettine; inoltre, essendo un'opera cattolica, sarà affiliata al coordinamento scolastico diocesano di Kisantu.
Infine, poiché attualmente non hanno accesso alle borse di studio, saranno i genitori a contribuire inizialmente, finchè le suore riusciranno ad allineare la scuola al bilancio statale.