La Maison de la joie”, ospita oggi 34 bambini/ragazzi in difficoltà, 20 maschi e 14 femmine, fino ai 18 anni. Ha aperto le porte nel 2015, con un aumento costante negli anni sia dei bambini che del personale.
Oggi più che mai le suore desiderano cominciare a creare delle attività locali intorno a questa casa, che permettano di sostenere almeno parzialmente, le spese di gestione in loco, senza dipendere totalmente dalle donazioni provenienti dall’Italia.
Questo progetto interviene in un contesto territoriale molto povero, dove i bambini sono spesso i primi a pagare per la malnutrizione e l’analfabetismo. La situazione della famiglia in questa zona è veramente difficile. La poligamia è una condizione normale, spesso senza un vero impegno da parte degli uomini, che lasciano le mogli sole. La condizione della donna diventa sempre più insostenibile: i figli da curare, nutrire, mandare a scuola, il lavoro domestico, nei campi, al mercato.
La scuola primaria statale, detta ufficialmente gratuita, in realtà è a pagamento. Anche in caso di malattia dei bambini la situazione precipita: le cure sono tutte a pagamento. Questa situazione favorisce l’abbandono dei bambini, la malnutrizione, la mancata scolarizzazione. Inoltre le malattie incurabili, soprattutto l’AIDS dilagante, producono molti orfani. Con questo progetto le suore mirano a costruire un allevamento di conigli e galline che sarà gestito da un allevatore in collaborazione coi bambini della Casa, per ridurre le spese di gestione della Casa. L’allevamento è pensato prima di tutto come mezzo di sostentamento ma anche per vendere il surplus ed ottenere delle entrate.