Cosa facciamo | Caritas Sant'Antonio ONLUS

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Cosa facciamo

Piccoli progetti, sostenibili e richiesti direttamente dal territorio

Nel 2016 abbiamo investito più di 2 milioni e 500 mila euro in 124 progetti di solidarietà in 40 paesi nel mondo, con particolare attenzione all’Africa subsahariana e alle regioni rurali dell’Asia.

Sono stati più di un milione i beneficiari raggiunti dai nostri progetti di solidarietà e sviluppo sostenibile di cui più della metà sono bambini, adolescenti e studenti.

I progetti sono partiti da richieste nate dalle comunità locali e si sono concentrati maggiormente nei seguenti ambiti:

  • Promozione dei diritti umani
  • Salute/igiene
  • Scuola
  • Formazione professionale

Il servizio qui sotto spiega bene cosa abbiamo fatto nel 2016, chi abbiamo aiutato e quali sono i principi ispiratori che muovono il nostro servizio.

Attenti allo sviluppo sostenibile

Si tratta per lo più di piccoli progetti, con un investimento economico che nella maggior parte dei casi rimane al di sotto dei 10 mila euro, che rispondono puntualmente a un’esigenza specifica. Spesso però anche cifre così basse possono risolvere situazioni di disagio e soprattutto avviare fruttuose catene di sviluppo. L'attenzione alle piccole esigenze delle comunità locali significa per noi sviluppo sostenibile.

I criteri di selezione dei progetti di solidarietà

Ogni anno riceviamo circa 350 richieste di attivazione di progetti di solidarietà. Riusciamo a farne partire più di un terzo, selezionandoli attentamente attraverso alcuni criteri che nel tempo si sono rivelati i più efficaci:

  1. Raggiungere  gli ultimi. Non solo i più poveri, ma i più emarginati: i bambini, le donne, le minoranze etniche.
  2. Sostenere progetti richiestiorganizzati e sentiti dalla gente. Evitiamo le imposizioni del modello di sviluppo. Ogni popolo ha in sé la forza del proprio riscatto e meglio di ogni altro conosce i propri bisogni e limiti.
  3. Preferire progetti piccoli e sostenibili. Meglio la scuola locale che il grande collegio, il piccolo ambulatorio che il dispendioso ospedale, i laboratori artigianali che la fabbrica con tecnologie non facilmente disponibili.
  4. Preferire i progetti di sviluppo ai progetti di assistenza. Per dare alle persone i mezzi per camminare con le proprie gambe, anche se in situazioni di emergenza l'assistenza è sempre assicurata, come nei casi di guerre, epidemie o catastrofi naturali.
  5. Agire nelle stesse zone con più progetti. I progetti multipli agevolano lo sviluppo complessivo della persona e sono i più sicuri perché si basano su rapporti consolidati.

 

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