Essere con gli ultimi, là dove non c’è speranza. È questa la mission di Caritas sant’Antonio ETS che presenta “Testimoni della Speranza”, ovvero il proprio Bilancio sociale relativo alle attività realizzate nel 2023. Di fatto la fotografia del valore creato e donato agli interlocutori sociali - in primis le persone in stato di bisogno - dei progetti missionari e di carità realizzati in Italia e nel mondo nel nome del Santo di Padova. Un documento che integra i dati economico-finanziari e ne valuta la coerenza con i propri valori e l’efficacia delle strategie e delle azioni intraprese, secondo una logica di responsabilità, chiarezza e trasparenza.
Il Bilancio sociale 2023 è stato presentato stamattina a Padova dal direttore fra Valerio Folli, da fra Antonio Ramina, Rettore della Pontificia Basilica del Santo e da fra Giancarlo Zamengo, Direttore generale del «Messaggero di sant’Antonio», che accompagna Caritas sant’Antonio nella promozione dei progetti. Con loro anche due testimonial che negli anni hanno realizzato progetti finanziati dall’ente di solidarietà dei frati della basilica: fra Gianluca Catapano, delegato del Ramo Onlus San Francesco d'Assisi e responsabile del Centro educativo diurno per minori “Insieme” per la Provincia francescana dei Santi Nicola e Angelo in Puglia, e fra Tadeusz Swiatkowski, già Segretario generale per le missioni e Assistente generale per l’Africa (1998-2019), ora di comunità al Sacro Convento di Assisi.
VALORI E MISSION - La finalità di Caritas sant’Antonio, perseguita nel tempo e in diverse parti del mondo, è quella di agire superando il mero concetto di assistenzialismo, offrendo un sostegno a chi si trova in stato di necessità, per contribuire al miglioramento delle condizioni di vita nell’ottica di quello che va sotto il nome di Sviluppo Umano Integrale. Ovvero: non solo sostegno economico e accesso ai beni di prima necessità, ma la possibilità concreta che anche le persone più svantaggiate e vulnerabili possano “essere soggetti attivi del proprio destino”.
PROGETTI 2023 - Lo scorso anno l’ente caritativo della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova (PISAP) dei Frati minori conventuali del nord d’Italia - che da marzo 2024 è formalmente iscritto al RUNTS come ramo ETS dell’ente ecclesiastico - ha finanziato 125 progetti (+ 18% rispetto all’anno precedente), su 282 proposte progettuali ricevute (+ 29% rispetto al 2022), per un totale di 3.596.823 euro erogati interamente dall’ente. Dal punto di vista meramente economico i progetti sostenuti però sono costati complessivamente 5.174.443 euro, con cofinanziamento da parte di alcuni beneficiari diretti per 583.780 euro (11,3% del totale, + 2% sul 2022) e di altri benefattori, come associazioni, congregazioni, diocesi, per 993.840 euro (19,2%, + 5,5% sul 2022). Rispetto al 2022 sono cresciuti i costi complessivi dei progetti, sia perché Caritas sant’Antonio ha sostenuto ristrutturazioni e costruzioni di immobili (tradizionalmente progetti più impegnativi sotto il profilo pecuniario), sia perché nel complesso il 59% dei progetti è costato tra 10mila e 30mila euro, quando cinque anni fa il costo medio dei progetti era di 10mila euro. Nel complesso i progetti hanno riguardato per il 41% interventi di promozione umana (1.476.123 euro), il 29,7% l’istruzione (1.067.550 euro), il 24,6% la salute (885.550 euro) e l’1,4% il lavoro (51.000 euro). Gli importi erogati hanno riguardato per la quasi totalità interventi di sviluppo (3.467.483 euro, il 96,4%) e in minima parte interventi di assistenza ed emergenza (129.340 euro, il 3,6%).
DISTRIBUZIONE RISORSE PER CONTINENTE – Nel 2023 l’attività di Caritas sant’Antonio si è svolta principalmente in Africa, dove sono stati realizzati 79 progetti in 23 stati per un totale di 1.298.360 euro; a seguire in Europa con 20 progetti in 3 stati (Italia, Albania e Romania) per 1.146.873 euro; Asia con 11 progetti in 2 stati per 641.600 euro e infine in America Latina con 15 progetti in 8 stati per 509.990 euro. La nazione in cui si è speso di più, circa il 30% dei fondi, è l’Italia.
Ciononostante non è venuto meno l’impegno dell’ente per i Paesi più poveri ed emarginati, in particolare quelli in cui è più difficile operare a causa di guerre o situazioni sociali gravi; periferie che Caritas sant’Antonio riesce a raggiungere grazie ai conventi dei propri frati in quei Paesi o a realtà laiche e religiose locali, con cui entra in contatto direttamente. La nazione in cui è stato realizzato il più alto numero di progetti è la Repubblica Democratica del Congo, da circa trent’anni scossa da guerre civili e conflitti con altri Stati, generati dalla sete di controllo delle sue enormi risorse naturali: terre rare, diamanti, metalli preziosi, biodiversità. Caritas sant’Antonio è intervenuta, inoltre, in Congo, finanziando microprogetti per l’accesso all’acqua, alla sanità, alla scuola.
CAMPI DI INTERVENTO - A livello generale, i campi in cui Caritas sant’Antonio è intervenuta di più sono tre. Al primo posto ci sono i progetti finalizzati alla promozione umana, come formazione professionale, campagne di salute, luoghi di incontro comunitario, servizi condivisi, progetti di recupero di giovani con problemi di dipendenza e di marginalità, ma anche progetti agricoli di comunità; quest’ultimo caso riguarda l’aiuto alle popolazioni rurali per danni provocati dai cambiamenti climatici e per assicurare a queste comunità una maggiore autosufficienza alimentare. Al secondo posto si attestano i progetti di accesso alla scuola, realizzati soprattutto in Africa. Al terzo posto, i progetti di salute e igiene, anche questi realizzati soprattutto in Africa: dispensari, attrezzature mediche, sale di maternità, reparti di ospedali. Fa parte di questo comparto anche la costruzione di servizi igienici per i luoghi comunitari, come scuole e ospedali, considerati fondamentali per salvaguardare la salute delle persone. A seguire, infine, gli interventi per l’accesso all’acqua, la costruzione di abitazioni, la formazione professionale e il microcredito.
BENEFICIARI – Nel 2023 il numero totale delle persone raggiunte tramite i progetti sostenuti (beneficiari diretti) è di 765mila persone, soprattutto in Africa. Un numero sottostimato, vista la difficoltà a reperire i dati in alcune zone. Le comunità hanno rappresentato le realtà che maggiormente hanno beneficiato dei contributi erogati da Caritas sant’Antonio: si tratta di villaggi e parrocchie delle zone rurali, soprattutto in Africa, che non hanno accesso ai servizi minimi come sanità, educazione e formazione al lavoro. Tra le altre categorie di beneficiari, rilevanti i bambini e i giovani. Questa la distribuzione percentuale dei beneficiari: comunità (villaggio, parrocchia) 39,8%; giovani e studenti 23,2%; bambini e adolescenti 18,4%; altro (agricoltori, malati, migranti, sanitari) 7,2%; famiglie 6,4%; anziani 4,0%; donne 3,2%; disabili, carcerati e insegnanti ciascuno al 2,4%.
PROVENIENZA E IMPIEGHI DELLE RISORSE ECONOMICHE – I contributi pervenuti a Caritas sant’Antonio sono arrivati per il 100% da privati; non ci sono stati contributi pubblici. I proventi del 5x1000 sono stati di 625.941 euro, in costante aumento dal 2018 a oggi. Il 95,6% delle risorse è stato impiegato a sostegno dei progetti; solo il 4,4% è stato impiegato per i costi di struttura e gestione.
MODALITÀ DI INTERVENTO – L’operatività di Caritas sant’Antonio si realizza nel sostegno di progetti a livello nazionale e internazionale, con tre diverse modalità di intervento: Assistenza, ovvero progetti di breve periodo (es. distribuzione di cibo e farmaci); Sviluppo, ovvero quei progetti di medio-lungo periodo (es. microcredito); Emergenza, ovvero quelli che necessitano di una risposta immediata per farvi fronte (es. guerra in Ucraina). All’interno di queste modalità di intervento, sono stati individuati cinque ambiti di progettazione: salute (46 progetti, 36,8%, 572.298 beneficiari), promozione umana (39 progetti, 31,2% sul totale, 55.460 beneficiari), istruzione (32 progetti, 25,6%, 10.163 beneficiari), tutela dell’ambiente (6 progetti, 4,8%, 119.000 beneficiari) e lavoro (2 progetti, 1,6%, 8.020 beneficiari). Nel libretto “Testimoni della Speranza” sono state pubblicate le testimonianze di alcuni referenti degli interventi (parroci, suore, medici, ecc.) che raccontano i bisogni di partenza e i benefici ottenuti da quanto realizzato nelle loro comunità grazie a Caritas sant’Antonio.
IL CONTESTO ITALIANO E MONDIALE – Facendo riferimento al 2023, le persone in povertà estrema nel mondo sono oltre 700 milioni, di cui quasi la metà sono bambini. Nell’Africa sub sahariana la percentuale di poveri è del 60-70%; in Asia meridionale tra il 5 e il 10%; in America Latina intorno al 5-7%. In Italia, secondo i più recenti dati Istat, le famiglie in povertà assoluta nel 2023 sono state l’8,5% del totale, corrispondenti a circa 5,7 milioni di persone (9,8%). Quasi un italiano su 10 è quindi in povertà assoluta. Ma la zona grigia della povertà, in realtà, affligge più di 1 italiano su 4: c’è chi ha un lavoro o una casa, ma non riesce a sbarcare il lunario; la presenza di figli minori continua a essere un fattore che espone maggiormente le famiglie (1,3 milioni i minori di famiglie in povertà assoluta).
Altri temi a livello europeo e mondiale hanno contribuito negativamente all’aggravarsi delle condizioni di povertà delle popolazioni: in primis, il cambiamento climatico, come confermato dai dati sulle temperature del 2023, l’anno più caldo di sempre. Nel 2023 almeno 12mila persone hanno perso la vita a causa di eventi climatici estremi: inondazioni, incendi, cicloni, tempeste e frane a livello globale, sempre più frequenti e gravi. Oltre la metà delle vittime nel 2023 proveniva da Paesi a reddito basso o medio-basso. Ciò dimostra che la crisi climatica colpisce in modo sproporzionato coloro che hanno contribuito meno a causarla.
STORIA E PERSONE – L’attività caritativa dei frati del Santo, che ha per mandato il motto antoniano “Vangelo e carità”, trova una sua prima istituzionalizzazione nel 1898 con l’Opera Pane dei poveri, attraverso cui i frati distribuivano ai bisognosi pane e beni di prima necessità. Una prima evoluzione si ha dal 1951 con l’aiuto anche a vittime di calamità naturali o di situazioni sociopolitiche critiche, anche oltre i confini nazionali. Nel 1976 nasce Caritas Antoniana, nuova realtà unitaria per gestire interventi a livello nazionale e internazionale, il primo a favore di terremotati del Friuli. Nel 1991 l’operatività si sposta principalmente nei Paesi poveri e viene nominato un frate missionario dell’ordine come direttore. Nel 2000 il nome viene cambiato in Caritas sant’Antonio Onlus, che aggiorna le proprie modalità di azione. Nel 2021 lo statuto viene rivisto in conformità a quanto previsto dal Codice del Terzo Settore (D.Lgs. n.117/2017). Nel 2023 è stato assunto il Regolamento per i rami ETS degli Enti Ecclesiastici sostituendo così il precedente Statuto e inoltrata la domanda di iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS). Da marzo 2024 Caritas sant’Antonio è iscritta al RUNTS come ETS con repertorio 39878.
SISTEMA DI CONTROLLO E GOVERNO – Nel 2023 oltre al lavoro di adeguamento dell’Ente alle richieste del Terzo Settore, poc’anzi descritto, è stato inglobato in Caritas Sant’Antonio l’ente di beneficenza Missioni Francescane Emilia-Romagna. Resta invariato il Consiglio direttivo di Caritas sant’Antonio composto da 8 frati (il Presidente fra Roberto Brandinelli, Ministro Provinciale della Provincia Italiana sant’Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali; il Direttore fra Valerio Folli; sei consiglieri, fra Antonio Guizzo, fra Giancarlo Zamengo, fra Giancarlo Capitanio, fra Giancarlo Paris, fra Gilberto Depeder, fra Michele De Pieri), così come il capitale umano che garantisce l’operatività: due dipendenti e due volontarie, tutte donne. Continua il monitoraggio dell’Ente sull’iter di valutazione e selezione dei progetti messo a punto negli ultimi anni per costruire, insieme ai beneficiari dell’erogazione, una relazione di fiducia e consapevolezza, capace di stimare l’efficacia dei progetti. Infine, si è consolidata la collaborazione con il «Messaggero di sant’Antonio» che, dalla fondazione di Caritas Antoniana a oggi, svolge attività di comunicazione, raccolta fondi e amministrazione per la ETS.
PROSPETTIVE FUTURE - Un’area di intervento che si sta rafforzando riguarda il sostegno alle famiglie presenti nel territorio italiano, che necessitano di un aiuto nell’acquisto dei beni di prima necessità, nell’ambito della salute, per il sostegno alle spese abitative. A questa si aggiunge il sostegno a quelle realtà organizzate presenti nella nostra penisola, che promuovono iniziative a favore delle persone fragili (anziani, malati, disabili, disoccupati) e a favore di minori, migranti, ecc.
Guardando al resto del mondo, sarà fondamentale promuovere tutte quelle iniziative di prevenzione della povertà, come il sostegno alle attività formative per incentivare il lavoro, la produzione e l’autonomia delle persone; nel contempo si continuerà a privilegiare l’attività educativa in favore dei minori, soprattutto in quei Paesi dove la formazione scolastica non è garantita.
I COMMENTI
Fra Valerio Folli, direttore di Caritas sant’Antonio: «Nonostante le difficoltà crescenti anche in Italia, nel 2023 la generosità dei benefattori non è mai venuta meno: un segno di grande fiducia e di profondo legame con sant’Antonio. Nel corso dell’ultimo decennio, la povertà anche nel nostro Paese è cresciuta notevolmente. Sono sempre di più le famiglie che bussano alle porte dei nostri conventi, specie dopo il Covid, e ci sembrava giusto dare un segno di vicinanza e di condivisione. Il “Progetto Giugno 2023”, realizzato in occasione della Festa di sant’Antonio, ha seguito due filoni, uno nazionale e uno internazionale, dando un respiro più ampio alla solidarietà antoniana. Per quanto riguarda il nostro Paese, è stato interamente dedicato alle persone in difficoltà, accolte dalle parrocchie francescane in varie parti d’Italia. Abbiamo assegnato al progetto 500mila euro per aiutare le famiglie nei problemi quotidiani: cibo, bollette, affitti, spese scolastiche e sanitarie. Altri finanziamenti sono andati alle realtà dei nostri frati che si prendono cura di persone con disabilità o con una dipendenza da sostanze. L’aiuto di Caritas sant’Antonio ha raggiunto anche le popolazioni colpite dall’alluvione in Emilia Romagna: ci siamo collegati in questo caso alle Caritas diocesane, che già avevano strutturato una rete di supporto e conoscevano le famiglie più in difficoltà. Un fondo che ha beneficiato famiglie delle diocesi di Forlì, di Faenza e di Imola. Per quanto riguarda il contesto internazionale, nel 2023 si è dato sostegno alle comunità che vivono in contesti degradati o poveri del sud del mondo. In particolare si è accentuato lo sforzo di aiutare le comunità, le parrocchie e le associazioni locali in aree geografiche marginali ad accedere ai nostri fondi, pur non avendo strutture organizzative consolidate. È stato possibile accettare piccoli progetti e aiutare gli operatori locali a strutturarsi in modo da imparare a costruire e a realizzare un progetto, secondo metodi e procedure affidabili. Questo lavoro ha richiesto molta energia, ma diventa per i più poveri una scuola di formazione per prendere concretamente in mano il proprio futuro. In modo particolare, in ambito internazionale attraverso il “Progetto Giugno” è stata costruita una scuola a Diphu, una regione del Nord-Est dell’India, a favore di una comunità locale emarginata e particolarmente povera, seguita anch’essa dai nostri confratelli».
Fra Gianluca Catapano, delegato del Ramo Onlus San Francesco d'Assisi e responsabile del Centro educativo diurno per minori “Insieme” per la Provincia francescana dei Santi Nicola e Angelo in Puglia: «Da luglio 2023 con i miei confratelli pugliesi sono stato coinvolto da Caritas sant'Antonio nell’ambito del “Progetto Giugno”, proseguito fino ad aprile di quest’anno. In questo contesto abbiamo aiutato, per la durata massima di 9 mesi, 48 famiglie in condizioni di svantaggio seguite dai frati nelle varie nostre presenze in Puglia. È stato necessario anche attivare una borsa-lavoro per una nostra giovane collaboratrice e studentessa in Scienze dell’educazione con il compito di essere d'ausilio nel grande lavoro di segreteria, di rete tra famiglie e operatori Caritas dei nostri conventi pugliesi e per la rendicontazione mensile, onere che si è scelto di centralizzare nella segreteria della nostra Ramo Onlus di Bari. Complessivamente sono stati erogati a famiglie in stato di bisogno del territorio 168.200 euro. L’anno precedente, sempre con Caritas sant’Antonio, abbiamo partecipato al progetto P.E.I. (Per Educare Insieme) che prevedeva l’acquisto di un pulmino elettrico e l’aiuto per la ristrutturazione di un rudere da convertire in sala multifunzionale per il Centro educativo, per un importo complessivo di 65mila euro. Sono stati fin’ora utilizzati 50mila euro per l’acquisto di un pulmino elettrico da 8 posti alimentato da pannelli solari, a sostituzione di un mezzo da 9 posti più vecchio e dispendioso in termini di carburante per il nostro abbondante utilizzo quotidiano a servizio dei ragazzi. Resta da ultimare la fase progettuale e la ristrutturazione dell’edificio, che speriamo avvenga in tempi brevi».
Fra Tadeusz Swiatkowski, già Segretario Generale per le Missioni e Assistente generale per l’Africa (1998-2019), ora di comunità al Sacro Convento di Assisi: «Dal 1998 al 2019 ho servito l’Ordine come Segretario Generale per le Missioni e successivamente come Assistente generale per l’Africa. In precedenza (1986-1998) sono stato missionario in Kenya, nella missione fondata dalla Provincia polacca di Varsavia e poi da Danzica. In tutti questi anni sono stati numerosissimi gli aiuti di Caritas Antoniana (oggi Caritas sant’Antonio) alle diverse missioni locali da me seguite, per progetti diversificati, in particolare rivolti alla promozione della persona e delle comunità per migliorare le condizioni sanitarie, educative, famigliari, economiche, lavorative, sociali. Per quanto riguarda l’ambito sanitario, in quasi tutti i paesi africani la situazione è deficitaria sotto ogni punto di vista. Generalmente i governi non se ne prendono cura. In modo particolare, la gente dei villaggi periferici non ha punti di approvvigionamento dell’acqua potabile, nei centri medici spesso distanti dai centri minori mancano medici e medicine. A occuparsi di questi aspetti sono perciò i missionari. Grazie agli aiuti di Caritas sant’Antonio siamo riusciti a scavare numerosi pozzi, costruire dei centri medici, preparando il personale e acquistando ambulanze. Tra il 2007 e il 2019 ho seguito la realizzazione di diversi servizi igienici nei villaggi o a uso delle scuole in alcune località periferiche, così come la perforazione di pozzi artesiani in Ghana, Zambia, Uganda, o l’installazione di un sistema idrico a servizio di un intero villaggio in Tanzania. Un’altra grave emergenza dell’Africa riguarda le donne e i bambini. La mancanza di istruzione scolastica e professionale, aggravata dalla miseria, induce le donne a prostituirsi per poter provvedere al sostentamento della famiglia e dei figli. A Limuru in Kenya, Caritas sant’Antonio nel 1995 ha sostenuto economicamente la nostra comunità di frati, di suore e la popolazione locale nel realizzare un centro di recupero e formazione chiamato “Centro delle Donne di San Antonio”, che permette loro di imparare una professione e mantenere se stesse e i figli. Successivamente, sempre con l’aiuto di Caritas, il centro è stato ampliato e modernizzato e oggi fornisce anche l’istruzione a un gran numero di bambini e donne, da quella di base fino a quella superiore e talvolta universitaria. Economicamente il “Centro” è sostenuto dalle offerte di benefattori e della locale comunità parrocchiale. Similmente a quello sanitario, anche il settore dell’educazione e della promozione umana nei paesi africani è fortemente trascurato. Teoricamente ogni bambino ha l’obbligo di completare la scuola primaria, ma in pratica non tutti riescono a farlo, sia per ragioni economiche (la scuola è gratis, però i materiali scolastici sono costosi e molti vi rinunciano), sia per problemi famigliari (alcoolismo e prostituzione). Anche in questi casi la comunità ecclesiale ha cercato fondi per mandare i bambini almeno alla scuola primaria attraverso organizzazioni non governative. In particolare tra 2010 e 2018, con il sostegno di Caritas sant’Antonio, le nostre realtà in Zambia hanno potuto ricostruire una scuola primaria abbattuta dalle piogge a Solwezi e realizzare la scuola primaria di Kitwe; in Kenya a Ruiri hanno realizzato le scuole primarie, le materne e un dormitorio, a Nairobi la scuola materna, il centro di ricreazione, la scuola per carpentieri, a Limuru il dormitorio femminile; in Malawi la scuola superiore a Mzimba; in Uganda la ricostruzione della scuola materna a Matugga, la realizzazione della scuola professionale femminile a Kakooge; in Tanzania un impianto solare fotovoltaico a Mwanga e le scuole materna e primaria. Tutti siamo immensamente grati per quello che si è potuto ottenere e fare. Che il Signore Vi benedica per intercessione di San Francesco».
INFO
Caritas Sant’Antonio, tel. 049 8603310, da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00 - caritas@santantonio.org - www.caritasantoniana.org.
- Sul sito è possibile consultare la mappa degli interventi, le schede dei singoli progetti, sostenerli e seguirne l'evoluzione.
- La realizzazione dei progetti è stata possibile grazie all’aiuto concreto dei molti devoti di sant’Antonio sparsi in tutto il mondo e agli abbonati delle varie edizioni del «Messaggero di sant’Antonio», nazionali ed estere. A loro va il ringraziamento di tutti coloro che operano a vario titolo in Caritas Sant’Antonio.