Salve!
Mi scuso per la tardanza e per la fretta della risposta, ma qui l'anno pastorale finisce con l'Immacolata, e le ultime settimane si corre tra ritiri, pellegrinaggi, prime comunioni, verifiche, celebrazioni del mese di Maria (8 nov - 8 dic)... prima di Natale prepareró il resoconto che sará mandato dopo Natale per includere le attivitá natalizie con famiglie bisognose e bambini.
Anche quest'anno abbiamo finito con aiutare circa 200 famiglie in parrocchia, peró con l'aggiunta di due circostanze che hanno richiesto uno sforzo in piú: le alluvioni dei paesi circostanti per la troppa acqua scesa dalle montagne all'oceano (con il cambio climatico, quella che di solito era neve, spesso ora é pioggia) e l'accompagnamento offerto a un "campamento" (occupazione di terreno) di 130 famiglie di migranti haitiani, con altre 10 cilene, boliviane e peruviane.
Alle persone che venivano in parrocchia il mercoledí, giorno di distribuzione degli aiuti, sono stati consegnati alimenti e carbone soprattutto con i soldi del progetto, oltre a vestiti usati. In poche e precise situazioni, si é provveduto a incentivare la vendita di pane e dolci, cosa che in Cile si puó fare senza tante restrizioni, regalando un sacco di farina e un bidone di olio... o la vendita di frutta e verdura in sacchetto, regalando due o tre cassette... e con quasi tutti l'iniziativa ha funzionato e hanno cominciato a generare un ingresso proprio.
Nel caso delle alluvioni, a parte la raccolta e distribuzione di alimenti e vestiti, con i soldi dei benefattori si é provveduto alla distribuzione di sacchi di carbone, unica maniera di seccare pareti e pavimenti delle case.
Nel caso del campamento haitiano, si é aiutato con alimenti e, nei 40 giorni di inverno in cui é stata tagliata loro la luce, anche con carbone per cucinare e scaldarsi e con benzina per il generatore con cui caricavano i loro cellulari e provvedevano alle necessitá piú urgenti.
Spero che questa breve sintesi per ora possa bastare.
Pace e bene!
p. Christian