Gentilissima e carissima Signora Claudia, anche questa volta lei mi ha preceduta.
Sentivamo che era giunto il tempo di dare le informazioni di come procede il progetto e per aggiornarlo ma poi, in questo tempo, una nostra giovane suora camerunese è morta in Italia di tumore e questo ci ha preso molto tempo e ci ha reso anche molto tristi ma ora, eccoci a voi.
Il progetto continua ad essere una risposta concreta, veramente necessaria, per i molti carcerati che sarebbero abbandonati a se stessi se noi dovessimo smettere di entrare in carcere per venire in loro aiuto.
In questo tempo due dei nostri collaboratori principali che lavoravano con noi da molti anni, hanno avuto la gioia di essere liberati perché avevano scontata la loro pena. Noi con tutto il cuore abbiamo partecipato alla loro gioia, ma ci siamo trovate con un grande vuoto di forze dell'équipe che ora piano piano cerchiamo di ripristinare.
Sempre più il servizio si allarga, diciamo che il nostro ambulatorio é diventato un ambito anche di assistenza sociale per detenuti malati, abbandonati, dimenticati,... molti di loro sono invecchiati in carcere e cominciano ad avere i segni della fragilità propria della loro età. L'ambiente si degrada sempre di più dove le malattie della scabbia, pulci.... insomma sembra a volte essere in un lazzaretto.
Con i soldi della prima rata del 29/07/2025 abbiamo comprato le medicine. Abbiamo, come consuetudine comperato, pane imbottito, altri prodotti d'igiene e di vestiario, occhiali da vista.
In questo tempo si sta presentando anche un nuovo problema, che non é contemplato nel nostro piano economico. Concretamente si tratta di aiutare a pagare le spese ai detenuti che hanno finito la loro pena ma non hanno i soldi per completare le pratiche di uscita.
Un tempo, per queste spese c'era una contribuzione delle suore di altre Congregazioni che lavoravano con noi al carcere, ora, tranne qualche caso, non solo loro non vengono più ma sono finite anche le loro contribuzioni .
Inoltre anche il nostro contributo delle suore della Divina Volontà è diminuito, perché non venendo in Italia quest'anno non ho potuto incontrare i benefattori che mi coprivano queste spese.
Insomma, per una prima valutazione, ci sembra di poter dire che il progetto prosegue bene, anzi ha allargato il suo servizio, ma ci sono queste varianti che sono intervenute e che nel resoconto finale non saprei come giustificare.
Con tanta gratitudine nel mio cuore per averci "adottate", a nome anche delle altre due sorelle sr Maria Regina, sr Berenice ed il resto della comunità vi salutiamo assicurandovi il nostro ricordo
Per l'équipe Sr Laura Nichele