Nuova Speranza “La Casa di Y’shua”
La Comunità dal 2018 accoglieva 8 minori in situazione di grave difficoltà psico-sociale, i minori provenivano da realtà di forte degrado e portavano segni di maltrattamento ed in alcuni casi, di abuso.
La comunità disponeva di una piccola casa di campagna senza riscaldamento, una piccola cucina con solo macchina del gas e piccolo forno a gas,due camerette male arredate ed un bagno in pessime condizioni, una sala pranzo con due tavoli in legno ed un divano, entrambi usati.
Per quasi due anni, sopportando il freddo con le poche risorse che avevamo, abbiamo continuato ad accogliere, ma durante l’ inverno era veramente dura poter soggiornare nelle ore notturne.
Intanto le richieste di accoglienza aumentavano, anche la distribuzione dei pasti diventava complicata ma il desiderio di dare una famiglia ai ragazzi che bussavano alla porta era più forte di ogni difficoltà e devo dire che anche i ragazzi non si sono mai lamentati e si sono sempre accontentati di ciò che avevamo da offrire.
Nel Marzo del 2019 inizia la ristrutturazione della comunità grazie alla generosità di tanti benefattori della Caritas Sant’Antonio, non ci sembra quasi vero, il nostro sogno di dare finalmente una vera casa ai nostri ragazzi ed a quelli che sarebbero arrivati, finalmente inizia a realizzarsi.
Nove lunghissimi mesi di ristrutturazione intervallati da infiniti ostacoli, burocratici, climatici, ma eravamo certi che alla fine Gesù, Nostro Padre, avrebbe completato quel sogno di nuova famiglia.
Così è stato, il 23 Novembre 2019 finalmente, è stata inaugurata la nuova comunità La Casa di Y’shua, avrei desiderato che ognuno di voi, cari benefattori, potesse condividere la nostra gioia, avrei voluto condividere con voi i volti gioiosi dei nostri ragazzi, increduli che quella casa così bella, fosse proprio la loro casa.
Oggi La nuova comunità è formata da: ala femminile con due camere e due bagni, ala maschile con tre camere e due bagni, stanza studio, sala mensa, stanza relax, cucina professionale, bagno cuoco, dispensa.
La Casa di Y’shua ha ottenuto il permesso regionale al funzionamento come comunità famiglia, il cui compito è il recupero di minori provenienti da storie di disagio e maltrattamento, ma la stessa comunità ha deciso di rifiutare le rette regionali ed affidarsi alla generosità di chi spontaneamente apre il proprio cuore al prossimo e sente che nell’aiuto del fratello più piccolo può incontrare Cristo.
Per autosostenersi, la comunità ha avviato una piccola fattoria didattica oltre che un piccolo orto e trasforma in marmellate ed altri prodotti biologici ciò che la terra circostante dona.
Oggi la Casa di Y’shua accoglie 9 minori in forma residenziale e 5 in semiresidenziale, accoglie inoltre minori con messa alla prova.
La Casa di Y’shua è attualmente l’unica casa di accoglienza della nostra cittadina ed è diventata un punto di riferimento non solo per i servizi sociali del territorio circostante ma anche per le Autorità giudiziarie della regione Calabria.
La Comunità promuove inoltre all’interno dei propri locali, continui incontri di formazione per volontari impegnati nel sostegno ai minori, promuove giornate di incontro dibattito su temi riguardanti il sostegno alla genitorialità.
All’interno della Casa di Y’shua operano figure professionali specializzate oltre che numerosi volontari che si adoperano continuamente a fornire con la loro presenza e le loro cure, un luogo famiglia a chi giunga alla porta della nostra casa.
Una sola certezza si respira nella comunità: Adoperarci tutti grandi e piccoli perché possiamo dignitosamente abitare la casa che porta il nome di Gesù, sapendo che per rendere possibile ciò, serve amarsi reciprocamente!
Una testimonianza: due mesi fa circa, la responsabile della comunità viene chiamata dal Comando dei Carabinieri, li da loro, c’è un minore da collocare con urgenza in una struttura, mi chiedono se nella Casa di Y’shua c’è posto, non nego la mia gioia nel poter dire finalmente… si ,nella nostra casa c’è un letto pronto ad accogliere quel minore che ha bisogno di una casa.
Appena giunta al comando mi ritrovo in una stanza con un ragazzino spaventato e stanco, lo porto via con me in macchina quasi non parla ma riesco a sapere che è fuggito per l’ennesima volta dalla struttura che lo accoglieva, non dice altro.
Nei giorni a seguire il nostro piccolo ospite comincia a raccontare un po' della sua storia e scopriamo che è stato tolto ai suoi genitori ritenuti inadeguati dalle autorità giudiziarie ed è stato trasferito più volte in varie strutture, in alcune delle quali ha subito maltrattamenti ed è sempre fuggito perché ciò che cercava veramente era una famiglia.
Non è stato facile lavorare con R. ed ancora non lo è, le sue ferite sono aperte ma fortunatamente non più sanguinanti, ha bisogno di tempo per recuperare fiducia nelle figure adulte che in passato lo hanno tanto deluso ma oggi ha una casa e finalmente si sente parte di una famiglia.
R. ha ricominciato a frequentare la scuola ed ha dei sogni per il futuro, per la prima volta nella sua vita qualcuno gli ha parlato di Gesù, R. sta imparando a conoscerlo e ha capito che anche negli anni più bui non è mai stato solo.
Ora R. desidera poter ricevere il battesimo ed anche la prima comunione, presto, se Dio vorrà, realizzeremo i suoi sogni proprio nella chiesetta della nostra comunità.




