Le attività sanitarie previste dal progetto sono state rivolte all'intera popolazione, senza alcuna discriminazione, se non l’attenzione particolare ai bambini e alle donne incinte. L'area territoriale, per la quale il Centro sanitario è diventato l’unico valido riferimento sanitario, è molto vasta (un raggio di ca. 200 km), formata da qualche villaggio - di cui il più grande è Sembé — e da piccoli insediamenti sparsi nella folta foresta equatoriale che le suore raggiungono con il fuoristrada. Nel corso degli anni e con lo sviluppo delle vie di comunicazione realizzate dalle multinazionali del legno, è stato possibile fissare dei punti di incontro periodici lungo la pista per i malati meno gravi e per la distribuzione dei farmaci. Alcuni malati gravi vengono trasportati al Centro sempre con il fuoristrada che è attrezzato come un'ambulanza seppur minimale.
Il Centro dispone di ca. 120 letti suddivisi in vari padiglioni ma il bacino di utenza arriva a superare le 200.000 persone anche perché gli ospedali governativi, di cui uno a Sembé stesso, non sono in grado di curare nessuno sia per mancanza di personale sia di mezzi e sono spesso sporchi e fatiscenti. Gran parte della popolazione — ca. il 51,7% - è formata bambini e ragazzi; come già indicato sono particolarmente essi e le madri nel periodo di gravidanza, quando complicato, a rivolgersi alle cure delle suore. Tuttavia al Centro arrivano malati di varie malattie e ad esso si rivolgono pure i lavoratori stranieri in caso di affezioni o incidenti.
Grazie anche al contributo di Caritas Antoniana e dei suoi benefattori è stato possibile continuare l'attività di cura e prevenzione.
Ringraziamo di cuore, nel nome di Sant'Antonio!