Il progetto in sintesi

L’Ong ‘Change Madagascar’, associazione di diritto malgascio, nasce nel 2016 come partner locale di Change ETS Italia per assicurarne una presenza costante sul territorio: intercettano i bisogni della popolazione, garantendo il corretto funzionamento dei progetti, interagendo con i Ministeri e le Autorità locali. Tutti i suoi membri, dal Direttivo ai medici a tutte le altre figure professionali presenti, che sono per la maggioranza malgasci qualificati, gestiscono in prima persona il Centro Medico e i relativi progetti, sotto la supervisione di un volontario italiano, in loco.

Il Centro medico chirurgico St. Paul si trova nel comune rurale di Ampefy, nel centro della Regione di Itasy dove l'accesso ai servizi sanitari è estremamente limitato: a fronte di una popolazione vicina al milione di abitanti, sono presenti meno di 100 presidi pubblici gestiti da infermieri e l'unico ospedale regionale è privo delle strumentazioni diagnostiche essenziali e del personale medico specializzato. Inoltre, essendo i servizi sanitari erogati a pagamento, rimangono di fatto inaccessibili per la maggior parte della popolazione. Anche Caritas ha contribuito all'acquisto di attrezzature(*7932)

Il Centro, fondato nel 2014, è oggi punto di riferimento sanitario per tutta l'area: eroga circa 3.000 prestazioni mensili nei settori di medicina generale, pediatria, ostetricia, oftalmologia, stomatologia, ecografie e analisi di laboratorio. Inoltre nel 2023, grazie all'acquisto di un macchinario specifico e alla formazione specifica del personale, è stato ufficialmente riconosciuto come centro nazionale di riferimento per la diagnosi e il trattamento della tubercolosi.

Il presente progetto prevede nel suo complesso diverse attività per la prevenzione e cura della tubercolosi tra cui: attività di screening nei 87 villaggi del comune, l’identificazione e il trattamento dei casi di positività, la sensibilizzazione della popolazione per prevenire la malattia, identificarla tempestivamente, ecc. Purtroppo, a causa di problemi di approvvigionamento statale, da oltre sei mesi il centro non riceve più i kit diagnostici necessari e questa carenza sta provocando ritardi pericolosi nel trattamento, con conseguenze potenzialmente drammatiche sia per i pazienti, sia per la salute pubblica, aumentando il rischio di contagio e di forme resistenti ai farmaci.

Il contributo richiesto a CSA, riguarda pertanto l’acquisto di materiale per il laboratorio di analisi, nello specifico di uno slot diagnostico per il macchinario, con 160 test, che consentirà di garantire l'attività diagnostica per circa un anno, in attesa dell'arrivo delle forniture da parte dello Stato.

Referente: Dott. Francesco Pincini