Obiettivo del progetto è sostenere e rafforzare un’attività parrocchiale già funzionante, in un tempo di difficoltà economica della parrocchia post-pandemia.
Parte del progetto si sviluppa grazie al volontariato della comunità e alla generosità dei benefattori ma, allo stesso tempo, prevedono che in un futuro prossimo la parrocchia si possa fare carico delle necessità urgenti dei parrocchiani e dei propri vicini, con l’elaborazione di progetti indirizzati al miglioramento della situazione e all’autonomia delle famiglie attualmente assistite.
Fra Christian Borghesi ofm conv. è il parroco di “Jesús de Nazaret” di Curicó e anche guardiano del convento, oltre che promotore e responsabile di questa richiesta.
Curicò, dove è ubicata la parrocchia, è una cittadina 200 chilometri a sud di Santiago, legata principalmente alla produzione agricola, con circa 170.000 abitanti. Si trova nella periferia occidentale della città, in un settore con sacche importanti di povertà, misto a famiglie di classe media e medio bassa. Una parte importante della popolazione è composta da persone anziane, legate a un territorio che fino a 20-30 anni fa’ era di campagna. La costruzione di nuovi condomini, case ed edifici in terreni che prima erano coltivati, ha generato una migrazione delle giovani famiglie più abbienti in queste nuove costruzioni, otre all’arrivo di nuove famiglie, e ha aperto le porte all’arrivo di nuovi poveri, soprattutto migranti stranieri di Haiti e Venezuela, per occupare le vecchie casette in affitto a basso prezzo. La pastorale sociale della Parrocchia, già da tempo, si preoccupa di aiutare le famiglie bisognose, soprattutto anziani, migranti e lavoratori stagionali, con una distribuzione quindicinale di una borsa di alimenti di prima necessità (pasta, riso, salsa, olio, legumi, thè, zucchero...), cui si aggiunge un po’ di carbone per scaldarsi e cucinare in inverno. Durante i mesi della pandemia e con gli aiuti straordinari che sono arrivati ai frati anche da parte di C.A., sono riusciti ad aiutare anche 250 famiglie al mese. Ora la situazione è migliorata, tuttavia intendono continuare ad aiutare le famiglie più bisognose, che sono circa 50.