Nella nostra officina abbiamo formato 6 fabbri-saldatori che posseggono la loro officina tradizionale per poi forgiare i pezzi degli aratri secondo il nostro schema.
Prima tappa: Vien attribuito a ciascuno di loro il numero di aratri da fabbricare e nello stesso tempo la somma necessaria per comperare il ferro e le lamiere.
Seconda tappa: I sei fabbri-saldatori, dopo aver forgiato i vari pezzi nella propria officina, vengono nella nostra dove completano il lavoro con i nostri macchinari in modo da produrre aratri robusti. A quel momento si paga il prezzo convenuto e stabiliamo per voi delle fatture in buona forma. Quindi solo a produzione ultimata possiamo presentarvi delle vere fatture.
Appena ricevuta la prima rata, immediatamente il fratello gesuita Pietro Rusconi, coadiuvato da due tecnici locali da lui precedentemente formati, si è messo all’opera con due scopi:
1- Migliorare alcuni dettagli del nostro aratro tipico a trazione bovina.
2- Fabbricare dei moduli (qui chiamati gabarit) che poi avrebbero permesso a ogni fabbro-saldatore di fabbricare pezzi perfetti prima di portarli nella nostra officina per le rifiniture abituali.
Questa operazione (fabbricazione del nuovo modello di aratro in 11 esemplari, dei 6 moduli-gabarit e formazione dei sei fabbri-saldatori) è stata piuttosto complicata e ci ha ritardato il progetto.
Mi permetto di aggiungere qualche foto significativa delle 280 formazioni agricole, foto concernenti le donne che di più in più apprezzano la cultura a trazione animale.
Dappertutto il nuovo modello di arato, che comporta anche un piccolo seminatore sul retro (guarda bene) azionato da un freno di moto, é stato apprezzatissimo.