Aggiornamenti dei progetti

Il GRAZIE di P. Franco per la conclusione del progetto:

Carissimi benefattori,

Vorrei esprimere infine, da parte di tutti i colleghi agricoltori che hanno beneficiato dei vostri aratri, una grandissima gratitudine. Forse per voi è difficile capire, ma un aratro, anche tirato da un asinello, riduce la fatica del contadino in maniera sostanziale. Lì dove con la zappa avrebbe messo 4 giorni di sudore, in un solo giorno di lavoro tranquillo produce un migliore risultato. Infatti una delle prerogative dell’aratro è che seppellisce l’erba verde del campo che poi diventa materia organica preziosa. La zappa invece strappa l’erba e la lascia seccare al sole disperdendone la materia organica.

Nella nuova serie di aratri, ho anche inserito, di mia propria invenzione, un piccolo seminatore. Si tratta di un’esperienza assolutamente nuova che domanda un collaudo annuo. Potrebbe alleviare enormemente anche il lavoro della donna. E’ la donna infatti che deve seminare, facendo un buco con la zappa e poi seppellendo il grano col piede. Dura impresa sotto il sole cocente. Il piccolo seminatore invece è integrato sul retro dell’aratro e azionato da un freno di moto che il contadino aziona a dovere. L’aggeggio poi si adatta sia alla semina del miglio con apertura di uscita minuscola; sia alla semina dell’arachide che esige un’apertura di uscita più larga.

E per finire vi ricordo che su circa 40.000 capi famiglia aderenti alla federazione delle banche dei cereali, solo una piccola parte possiede l’aratro. Ma come dice il proverbio: “E’ un filo d’erba dopo l’altro che l’uccello costruisce il suo nido!”

GRAZIE, GRAZIE DI CUORE

P.Franco Martellozzo

Primo resoconto da P. Franco

Nella nostra officina abbiamo formato 6 fabbri-saldatori che posseggono la loro officina tradizionale per poi forgiare i pezzi degli aratri secondo il nostro schema.

Prima tappa: Vien attribuito a ciascuno di loro il numero di aratri da fabbricare e nello stesso tempo la somma necessaria per comperare il ferro e le lamiere.

Seconda tappa: I sei fabbri-saldatori, dopo aver forgiato i vari pezzi nella propria officina, vengono nella nostra dove completano il lavoro con i nostri macchinari in modo da produrre aratri robusti. A quel momento si paga il prezzo convenuto e   stabiliamo per voi delle fatture in buona forma. Quindi solo a produzione ultimata possiamo presentarvi delle vere fatture.

Appena ricevuta la prima rata, immediatamente il fratello gesuita Pietro Rusconi, coadiuvato da due tecnici locali da lui precedentemente formati, si è messo all’opera con due scopi:

1- Migliorare alcuni dettagli del nostro aratro tipico a trazione bovina.

2- Fabbricare dei moduli (qui chiamati gabarit) che poi avrebbero permesso a ogni fabbro-saldatore di fabbricare pezzi perfetti prima di portarli nella nostra officina per le rifiniture abituali.

Questa operazione (fabbricazione del nuovo modello di aratro in 11 esemplari, dei 6 moduli-gabarit e formazione dei sei fabbri-saldatori) è stata piuttosto complicata e ci ha ritardato il progetto.  

Mi permetto di aggiungere  qualche foto significativa delle 280 formazioni agricole, foto concernenti le donne che di più in più apprezzano la cultura a trazione animale.

Dappertutto il nuovo modello di arato, che comporta anche un piccolo seminatore sul retro (guarda bene) azionato da un freno di moto, é stato apprezzatissimo.

 

                                  

 

 

 

 

Il progetto in sintesi

Il progetto è la continuazione del *7222 e del 7437 finanziati per € 20.000 ciascuno: uno nel 2020 e uno nel 2021 che hanno avuto un grande successo tra i contadini di Mongo.

Tali aratri sono a trazione animale, molto più adatti al suolo, che mantengono inalterata la parte organica dei terreni.

Dopo una prima intenzione di far fabbricare gli aratri da un fornitore ciadiano – che si è rivelato inaffidabile -  hanno dovuto ripiegare su aratri provenienti dalla Cina, molto più funzionali e meno costosi.

Ciascun aratro costa 100 euro e le famiglie ne pagano la metà.

Al progetto collaborano dal 2018 la Caritas del Vicariato apostolico di Mongo insieme alla federazione delle banche dei cereali del Guera-Batha-Salamat

Referente: P. Franco Martellozzo, Gesuita